Città
Meknes

La città di Meknes fu la prima grande opera della dinastia alauita e oggi è considerata una testimonianza esemplare delle città imperiali fortificate del Marocco. Circondata da imponenti mura, lunghe 40 chilometri e con bastioni alti fino a 15 metri, è adornata da 9 porte monumentali, dove all'interno è possibile fare bellissime passeggiate tra stupendi edifici in stile ispano-moresco risalenti al 1600. Il tessuto urbano di Meknes è unico e comprende una bellissima Kasbah, 25 moschee, 10 bagni turchi e numerosi granai e palazzi.

Cosa vedere a Meknes?

BAB MANSOUR

Here’s the translation of your text into Italian: La porta BAB MANSOUR si trova nella parte sudorientale di piazza el Hedim, vicino alla residenza del sultano, ed è il fulcro del complesso della città imperiale. Si tratta di un grandioso ingresso alla città, la più maestra delle porte imperiali del Marocco, e richiama immediatamente il fascino e lo splendore delle creazioni di MOULAY ISMAIL, fondatore della dinastia alauita. Questo ingresso, completato nel 1732, è stato progettato da un cristiano convertito all'Islam, il cui nome è Mansour, cioè il vincitore. Numerose iscrizioni sono ancora oggi visibili e il zellij, seppur un po' sbiadito, è ancora bellissimo. Le colonne di marmo che ornano i bastioni laterali provengono dalle rovine di Volubilis, la città romana a 40 chilometri da Meknes. La città e i resti del palazzo reale di Meknes fanno parte dei monumenti patrimonio mondiale dell'UNESCO, e un giro dei suoi bastioni rivela tutta la bellezza di questo sito. Accanto a Bab Mansour vi è una porta più piccola, con lo stesso stile di Bab Mansour, che si chiama Bab Jemaa el Nouar.

MOULAY ISMAIL MAUSOLEUM

Il mausoleo di Moulay Ismail a Meknes, situato nella città vecchia dall'altra parte di piazza El Hedim, è l'ultima dimora di uno dei sultani più famosi del Marocco ed è uno dei 3 santuari marocchini, insieme alla tomba di MOHAMMED V e alla madrasa BOU INANIA a Fes. Questi possono essere visitati anche dai non musulmani. L'ultima dimora del sultano, ricordato per aver cacciato gli spagnoli e gli inglesi dal Marocco, unendo il paese e stabilendo la dinastia alauita, è un santuario che consiste in una serie di eleganti e pacifici cortili, stanze decorate con piastrelle zellij e stucco elaborato, adornato con 4 orologi pregiati donati dal re Luigi XIV di Francia. Si può entrare nel mausoleo attraverso l'imponente ingresso Bab Mansour. Il mausoleo è opulento e mostra il meglio dell'artigianato marocchino; si dice che Moulay Ismail sia stato sepolto qui insieme a una delle sue cinquecento mogli e a due dei suoi ottocento figli. È richiesta un'abbigliamento modesto per l'ingresso sia per uomini che per donne, e ai non musulmani non è permesso avvicinarsi alla tomba vera e propria.

MADRASA BOU INANIA

La madrasa BOU INANIA è una scuola costruita nel XIV secolo durante il regno dei Merinidi, completata da Buo Inan, uno dei sultani più famosi e potenti della dinastia merinide, nel 1358. La madrasa, da non confondere con la madrasa di Fes con lo stesso nome, si trova di fronte alla grande moschea di Meknes e presenta un cortile squisito, riccamente decorato con piastrelle, stucco, legno d'ulivo intagliato e soffitto di cedro. Su entrambi i lati del cortile ci sono celle dove vivevano gli studenti più giovani, mentre gli studenti più grandi e l'insegnante si trovano al primo piano. Considerata da molti il MIGLIORE MONUMENTO MERINIDE che ci sia giunto, la madrasa è una vera meraviglia dell'architettura islamica. La madrasa non è accessibile ai non musulmani, ma può essere ammirata dagli edifici circostanti. Sul suo tetto c'è una terrazza da cui godere della migliore vista sulla città vecchia. Il monumento contiene una sala di preghiera, un luogo per le abluzioni e aule con un ampio patio.

HERI ES-SOUANI

Here’s the translation of your text into Italian: A trenta minuti a piedi dalla porta Bab Mansour si trova il vasto complesso a volta alta di Heri ES-Souani, noto anche come Dar el Ma, una collezione di magazzini, stalle, granai, ripostigli e fienili utilizzati dal sultano Moulay Ismail per immagazzinare viveri in caso di siccità o assedio. Diversi pozzi e un sistema di canali d'acqua sul pavimento, progettati per mantenere bassa la temperatura e far circolare l'aria all'interno del complesso, furono costruiti tra ogni stanza e oggi sono un magnifico esempio dell'ingegneria marocchina del XIV secolo. Il complesso è caratterizzato da finestre piccole e da muri massicci spessi 3 metri. All'interno, ogni stanza è dotata di un pozzo alimentato da ruote idrauliche, e all'interno del complesso trovavano rifugio 12.000 cavalli, radunati in questo complesso preparato dal sultano per la guerra durante le unificazioni delle città del Marocco o contro le tribù ribelli. Dalla terrazza sul tetto di questa struttura si può ammirare una bellissima vista sulla città di Meknes e sul bacino di Agdal Souani, che si trova proprio accanto e copre 4 ettari.

I film: "L'ULTIMA TENDENZA DEL CRISTO" e "GESÙ DI NAZARETH" hanno utilizzato Heri es-Souani come ambientazione.

Testimonianze

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